L’artrosi di ginocchio è sicuramente una patologia diffusa legata ad una degenerazione in primis della cartilagine articolare.
Ma si tratta davvero sempre di una patologia?
La domanda è ovviamente provocatoria, ma non scontata.
Non tutti i pazienti con gonartrosi ovvero artrosi di ginocchio, infatti hanno sintomi.
Come mai? A cosa è dovuto?
Sicuramente in parte a caratteristiche legate al soggetto tra cui tolleranza al dolore, vita più o meno attiva, tonicità muscolare, presenza o meno di deformità a livello del ginocchio.
Artrosi di ginocchio : i sintomi più diffusi
Domande più frequenti
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Quali sono i sintomi più frequenti dell’artrosi di ginocchio?
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Come si combattono i sintomi legati all’artrosi di ginocchio?
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Come devo comportarmi se ho un’artrosi di ginocchio asintomatica (senza sintomi)?
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Ho male al ginocchio, ma ho paura che mi dicano che devo operarmi. Come devo comportarmi?
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Quali sono i sintomi legati all’artrosi di ginocchio che mi fanno capire che non posso più aspettare?
Quali sono i sintomi più frequenti dell’artrosi di ginocchio?
Avrete letto svariate volte, su molti siti on line che i sintomi principali dell’artrosi di ginocchio sono:
- Dolore
- Tumefazione ovvero gonfiore
- Rigidità articolare
- Zoppia (come conseguenza del dolore)
Questi sintomi principali legati all’artrosi di ginocchio portano tutti in un’unica direzione: abbassano la qualità di vita, portando il soggetto a dover ridurre gradualmente o in modo repentino il suo essere attivo.
Come si combattono i sintomi legati all’artrosi di ginocchio?
Come dobbiamo comportarci dopo i primi sintomi e come dobbiamo interpretare le prime avvisaglie che le nostre ginocchia ci mandano?
L’unica soluzione è davvero quella legata all’intervento di protesi di ginocchio?
Fortunatamente oggigiorno possiamo contare su altre terapie che sfruttano la potenzialità anti-infiammatoria o rigenerativa del nostro corpo. Queste terapie possono aiutarci a guadagnare del tempo ed allontanare la necessità di un intervento.
È fondamentale capire il razionale di queste procedure e non aspettarsi un miracolo.
La medicina rigenerativa infatti sfrutta il potenziale biologico delle nostre cellule in diverso modo a seconda di vari fattori:
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Tipologia di cellula prelevata
Esistono infatti vari tipi di cellule a cui possiamo accedere, ognuna con una diversa potenzialità. Le piastrine per esempio, ovvero cellule del sangue, hanno un potenziale prevalentemente anti-infiammatorio, mentre le cellule mesenchimali del grasso (prelevabili dall’addome) o le cellule dell’aspirato midollare, sono in effetti vere cellule mesenchimali staminali con una potenzialita’ rigenerativa.
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Età del soggetto
Anche le cellule hanno un’età! Le terapie biologiche possono avere effetti maggiori in soggetti più giovani. Questo non vuol dire che non possiamo aspettarci una risposta positiva anche in soggetti non più ventenni! Infatti, come spiegherò poco sotto, oggi siamo in grado di interferire, almeno parzialmente con l’età biologica del paziente, andando ad integrare alcuni incidi quali vitamina D e Omega 3, fondamentali nel preparare il nostro metabolismo ad una resa massima.
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Tipologia della lesione, gravità del quadro degenerativo articolare
La gravità del danno articolare ha un forte impatto sul risultato finale. Articolazioni fortemente degenerate e che presentino deformità importanti non sono candidate ai trattamenti biologici.
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Metabolismo basale: vitamina D e indice Omega 3
Esistono alcune attenzioni che è importante avere quando parliamo di terapie biologiche. La prima è prendere in considerazione globalmente il nostro corpo e non considerare il ginocchio come un’entità a parte. I benefici che il ginocchio può ricevere in seguito ad una terapia infiltrativa biologica sono sicuramente legati a quanto il corpo per intero, sia in grado di gestire, metabolizzare e di attivarsi dopo l’infiltrazione. Alcuni dei fattori che ritengo fondamentale controllare ed integrare a questo proposito sono la vitamina D e l’indice Omega 3.
Non stupitevi quindi se vi chiederò di svolgere determinati esami del sangue proprio per valutare alcuni parametri fondamentali per ottenere una risposta che sia “la migliore risposta che il vostro corpo può dare” dopo il trattamento.
Come devo comportarmi se ho un’artrosi di ginocchio asintomatica (senza sintomi)?
Un ginocchio artrosico non deve essere vissuto dal paziente come una malattia. Se il paziente ha una vita attiva e completa, se il dolore non crea limitazioni nella vita quotidiana, probabilmente significa che è stato raggiunto un bilanciamento muscolare, tendineo, posturale sufficiente. Nel momento in cui dovessero comparire i sintomi tipici legati all’artrosi di ginocchio, il paziente deve sapere che esistono soluzioni affidabili. In questo caso procrastinare ed ignorare il dolore non è d’aiuto e può portare il paziente a perdere delle possibilità terapeutiche come quelle infiltrative legate alla medicina rigenerativa.
Ho male al ginocchio, ma ho paura che mi dicano che devo operarmi. Come devo comportarmi?
I sintomi legati all’artrosi di ginocchio sono piuttosto nitidi, cosi come la diagnosi di artrosi di ginocchio è piuttosto semplice da effettuare.
Basta infatti una radiografia del ginocchio eseguita in carico (ovvero stando in piedi) per poter osservare le tipiche caratteristiche proprie di un’artrosi di ginocchio:
- Riduzione dello spazio articolare, ovvero lo spazio tra un osso e l’altro
- Presenza di osteofiti
- Degenerazione della cartilagine articolare
- Formazione di geodi (cavitazioni nell’osso)
Nel momento in cui un’artrosi di ginocchio venisse diagnosticata, prima di parlare di chirurgia e quindi di protesi di ginocchio monocompartimentale o totale, possiamo ricorrere alla medicina rigenerativa.
Questo è possibile nei casi in cui l’artrosi non sia arrivata ad un grado degenerativo completo che noi ortopedici identifichiamo come grado 4 e 5 della scala di Kellgren Lawrence.
Nei casi in cui il quadro degenerativo sia avanzato, la soluzione più affidabile rimane quella chirurgica ovvero la protesi di ginocchio.
Nei casi in cui, invece, ci sia ancora spazio per parlare di rigenerazione o in cui la riduzione dell’infiammazione possa aiutare il paziente a ridurre significativamente la sintomatologia, la medicina rigenerativa può essere un valido supporto.
Con il termine di medicina rigenerativa si intendono un insieme di terapie biologiche che prevedono l’utilizzo delle proprie cellule (del sangue o derivanti dal grasso). Si tratta di procedeure minimamente invasive (infiltrative) che hanno il grande vantaggio di essere semplici e sicure.
Quali sono i sintomi legati all’artrosi di ginocchio che mi fanno capire che non posso più aspettare?
I sintomi sono piuttosto chiari.
In primis il dolore. Questo può comparire da subito, al mattino appena svegli e peggiorare durante la giornata tanto da limitare il paziente nelle proprie scelte e attività quotidiane.
Il dolore può presentarsi poi in aree diverse. Più comunemente il dolore è mediale legato ad un sovraccarico mediale dovuto alla forma del ginocchio stesso che molto comunemente tende al varismo.
Talvolta il dolore invece è più posteriore per una distensione della capsula articolare segno di una patologia che è, molto più probabilmente, nella sua fase acuta.
Altre volte è generalizzato a tutto il ginocchio tanto che il paziente non riesce ad individuare un punto preciso.
Si associa al dolore la limitazione della funzione. Questa può essere conseguenza diretta del dolore oppure legata ad una deformità, quindi ad un ginocchio deviato in varo o in valgo.
Tumefazione, rigidità articolare e un passo incerto, zoppicante, completano il quadro.
Nel momento in cui il paziente percepisce un calo della propria qualità di vita il mio consiglio è quello di programmare una visita.
In primis per valutare la possibilità di poter intervenire utilizzando la medicina rigenerativa senza sprecare tempo inutilmente con il rischio di precludersi definitivamente delle opzioni terapeutiche meno invasive.
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