La protesi di ginocchio è una soluzione affidabile ed efficace per la cura della gonartrosi, ma indubbiamente non la prima a cui ricorrere.
Nella maggior parte dei casi infatti, l’artrosi di ginocchio è un processo evolutivo correlato all’invecchiamento. Malallineamento (le “gambe storte”, in parole semplici), deformità, lesioni meniscali, instabilità legate a lesioni legamentose agiscono come fenomeni che velocizzano questa evoluzione.
Posto che la diagnosi e la cura tempestiva di queste patologie è prevenzione ed è, quindi, cura efficace dell’artrosi di ginocchio, cos’altro possiamo fare per contrastare il processo di invecchiamento del nostro ginocchio?
Indubbiamente farmaci, terapie fisiche, fisioterapia e, più recentemente, Medicina Rigenerativa hanno favorito il progresso della cura conservativa dell’artrosi di ginocchio.
L’utilizzo, però, indiscriminato dell’uno o dell’altro, hanno tuttavia indotto anche tante false illusioni e insuccessi, che oggi i nostri pazienti scontano.
Si traduce in uno scetticismo controproducente verso un atteggiamento conservativo ed in un ricorso spesso esageratamente precoce alla chirurgia.
Da qui, nasce l’immagine della Piramide del Successo della Medicina Rigenerativa, che tante volte mi ritrovo a spiegare ai mei pazienti e a presentare a colleghi a Meeting scientifici, quando vengo invitata a parlare dell’esperienza del nostro gruppo in Medicina Rigenerativa e trattamenti non chirurgici per patologie articolari e tendinee.
I Rimedi Naturali della Gonartrosi: la piramide del successo
Per comprendere questo concetto, è fondamentale un breve accenno alla Medicina Rigenerativa.
Cos’è? Di cosa si occupa? A chi è rivolta?
La Medicina Rigenerativa si preoccupa di utilizzare cellule o mediatori di processi di guarigione (fattori di crescita, per esempio) endogeni (prodotti e presenti naturalmente nel corpo di ognuno di noi) per promuovere e stimolare percorsi di guarigione e rigenerazione.
Racchiude l’utilizzo di PRP (gel piastrinico, pappa piastrinica), frazione stromale del grasso ( cellule mesenchimali prelevate ed isolate dal grasso), aspirato midollare (cellule prelevate dal midollo osseo con modalità sempre meno invasive).
Per ognuna di queste soluzioni, esistono strumenti diversi, promossi da aziende e professionisti diversi, tante, non tutte, con alla base un importante substrato scientifico.
Esistono una quantità di studi crescenti che ci dicono quante cellule abbiamo a disposizione per ogni modalità tecnica, altri che ci parlano delle corrette indicazioni e delle patologie che in vitro ed in vivo rispondono meglio a questo genere di cure.
Sono studi di cui parlo con la consapevolezza di chi ha partecipato fin dai suoi inizi all’introduzione della Medicina Rigenerativa in Ortopedia. Uno degli studi più citati in ambito di Ortopedia e Rigenerazione, nasce, infatti, dalla ricerca del nostro gruppo, che tra i primi nel mondo, ha utilizzato le cellule mesenchimali del grasso per rigenerare un tendine importante, come il tendine d’Achille.
E’ stata una pietra miliare in ambito di Ortobiologia. Lo dico con orgoglio, ma ne vedo anche i limiti, che, forse, 10 anni fa, quando abbiamo ideato questo piano di ricerca non erano così chiari.
Ebbene uno dei limiti di tanta ricerca scientifica in ambito di medicina rigenerativa è stata proprio quello di soffermarsi sullo studio e lo sviluppo delle biotecnologie, sulle patologie da curare, meno su quali pazienti curare e su come preparare i pazienti alla medicina rigenerativa, che, invece, paradossalmente è la base di questa piramide del successo terapeutico.
Alla base della “piramide del successo” sta proprio l’individuazione di quei fattori che rendono l’organismo o l’individuo propenso a guarire.
Si tratta di un concetto nato con la Medicina Rigenerativa, ma che è applicabile a tante e diverse soluzioni terapeutiche, esercizio fisico, terapie fisiche, ma, anche in ultima analisi la chirurgia.
Guarire dalla gonartrosi: i “rimedi naturali”
(“bio-hacking”) e la base della piramide
Non aspettatevi in questa sessione di trovarvi descritta la formula magica della giovinezza o le lodi, che so, dell’artiglio del diavolo o della cartilagine di squalo o di chissà quale integratore costoso e miracoloso.
Ad oggi non esistono prove scientifiche ad elevata evidenza a supporto di terapia per os (per bocca) per la rigenerazione cartilaginea.
E’, però, evidente che esistono gruppi di pazienti con una determinata patologia che rispondono in modo davvero entusiasmante alla Medicina Rigenerativa (in questi soggetti ha davvero qualcosa di “magico”) ed altri in cui il “miracolo” proprio non avviene o non vuole avvenire.
Stiamo parlando di soggetti con la stessa patologia e nello stesso range di età. Perchè?
E’ un problema riscontrato anche da altri ricercatori in ambiti diversi, tra cui, per esempio, Prof Ricordi, assoluta autorità in ambito di Medicina rigenerativa, con cui il nostro gruppo ha intrattenuto e intrattiene un forte dialogo scientifico.
Ricordi è un precursore nella cura del diabete e nell’utilizzo di cellule rigenerative prelevate dal grasso proprio per la cura del diabete.
Ricercatori, diversi, ambiti diversi, pazienti diversi, ma un filo conduttore comune.
Evidentemente equilibri biofisici e biochimici particolari contribuiscono a rendere l’organismo predisposto alla guarigione.
Questo ambito di ricerca punta ad individuare dei Markers di benessere da verificare e normalizzare in un paziente candidato a Medicina Rigenerativa.
Oggi pare chiaro che Vitamina D, omega 3 (grassi polinsaturi) possano essere considerati degli utili markers di benessere, a cui speriamo la ricerca ne aggiunga altri.
Parliamo di markers che servano a monitorare il livello di benessere e la predisposizione di un organismo a reagire ad uno stimolo e a guarire.
Nel frattempo, è evidente che lavorare sulle abitudini di vita, sia il rimedio naturale migliore.
E’ quello, in un ambito diverso, di cui parlano anche famosi bio-hackers, oggi alla ribalta in ambito di benessere e motivazione.
Non mi riferisco ad un semplice e generico invito a mangiare meno e meglio o di introdurre attività fisica regolare. Sono tutti consigli utili, ma vorrei soffermarmi su una prospettiva diversa, che sia volta a curare lo stile di vita moderno e lo stress che ne consegue.
Ecco che se è vero un equilibrio ormonale corretto, predispone a benessere.
E’ altrettanto vero che un equilibrio ormonale si fonda sul rispetto del ritmo sonno veglia, giorno notte, luce buio.
Guarire dalla gonartrosi: In Conclusione
Pertanto, dormire almeno 7 ore al giorno ed evitare l’uso di cellulari a letto per il loro ruolo di sorgente luminosa curano una gonartrosi?
No, ma se siamo in procinto di programmare un iter di Medicina Rigenerativa, farlo in un momento in cui il nostro fisico non è sotto stress, perchè rispettiamo il ritmo sonno e veglia, può rendere il nostro organismo più predisposto a guarire.
Allo stesso modo, non guariremo la gonartrosi di caviglia con la semplice crioterapia o con una cura del respiro ed esercizi respiratori specifici, evitiamo illusioni, assolutamente no.
D’altro canto, però, la cura dell’artrosi è aiutata da un livello di attività fisica omogenea e costante, per non perdere funzione. Curare il respiro, l’ esposizione a crioterapia costante possono essere degli alleati in questa ricerca di equilibrio, che renda il nostro organismo un substrato biofisico e biochimico idoneo a rispondere al meglio a terapie fisiche e a Medicina Rigenetrativa.
Il ruolo dello Specialista, del Clinico, è proprio questo.
Conoscere la Scienza, promuovere e fare Scienza con i propri dati, ma anche conoscere il proprio paziente ed aiutarlo ad innescare fenomeni biofisici e biochimici che rendano l’organismo predisposto a guarire.
Talvolta, il primo approccio alla Medicina Rigenerativa è l’attesa e la preparazione.
Individuare la biotecnologia ed il momento ideale è il compito dello Specialista.
Vuoi approfondire l’argomento guarda anche questo articolo e seguimi sul mio profilo IG.
Vuoi sapere di più su come fermare la gonartrosi? Clicca qui sotto per avere una consulenza!